venerdì 5 novembre 2010

Passaggio via Assisi - Mandrione (epilogo)

Ecchetelo tiè... questo è quello che devono aver pensato i presenti, quando mi hanno visto arrivare, arrancando sui tornanti ad angolo acuto con la normalissima bici utilizzata quotidianamente per andare al lavoro.
Arrivato alla presenza della Presidente Fantino che faceva parlare alcuni dei presenti che magnificavano l'opera, ho chiesto di poter dire la mia sull'evidente problema di un percorso che non solo viene declassato da ciclopedonale a pedonale (in seguito a mie segnalazioni circa interventi per rendere realmente ciclabile il passaggio) e che neanche disabili possono percorre agevolmente. 
Mi è stata negata l'opportunità perchè a detta della Presidente io sarei "negativo", giustamente quando uno si interessa, si informa, documenta e di conseguenza pretende, diventa negativo.

Eppure ho colto e colgo ancora lamentele addirittura da chi pur non disabile ora si trova ad avere un percorso molto allungato dal sistema di rampe.
Insomma non hanno accontentato nessuno, se non coloro che dopo quasi due anni di chiusura del passaggio avevano disagi che hanno impedito loro di insistere oltre, pena un ulteriore ed impredicibile periodo di chiusura del passaggio stesso.

Ad imperitura memoria propongo le foto di come era il passaggio prima dell'intervento e di come è ora, giudicate voi: report fotografico.

Aggiungo un paio di foto del cartello che è stato esposto per tutto il periodo della durata dei lavori.
Questo è il cartello "Realizzazione di un percorso ciclopedonale..."



Quest'altro è addirittura emblematico, perchè nel rendering compare addirittura un ciclista in bici da corsa... l'abbigliamento del "ciclista" è indicativo dell'attenzione alla mobilità ciclabile, considerata come una forma diportistica d'elité, e non come l'unica alternativa alle doppie automobili, motorini e minicar che ormai non ci consentono neanche di attraversare sulle strisce pedonali.


Ovviamente le stampe delle foto e del cartello le ho consegnate alla Presidente del IX che se in buona fede avrà di che meditare sul significato delle parole e dei gesti.

Nessuno accusa l'amministrazione di disonestà, ma certamente di totale disattenzione a quello che fa, peggiorata dalla presunzione che ciò possa passare inosservato.
Non è neanche accettabile la scusa dello scarso potere (ribadita anche ieri sera nell'incontro Agenda21), perchè se ad un Municipio viene imposto un obbrobrio simile come minimo il suo Presidente avrebbe dovuto inaugurare si, ma protestando, non festeggiando come ha fatto, o come forse ha sperato di fare visti i commenti negativi dei presenti.

2 commenti:

  1. "...mobilità ciclabile, considerata come una forma diportistica d'elité, e non come l'unica alternativa alle doppie automobili, motorini e minicar"
    Mah guarda, personalmente mi sono resa conto che sono in pochi a capire il concetto del "muoversi con la bici"; molti dei miei colleghi spesso mi chiedono "Ma perché vieni al lavoro in bicicletta??", addirittura per strada mi tocca sentire rozzi commenti di motorizzati, come "Non sarebbe meglio un motorino??"... -.-
    C'è poco da fare, al massimo ci si potrebbe trasferire un po' più a nord di Roma, dove stare in sella non farebbe sentire i ciclisti dei marziani!

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  2. D'accordo Sara, ma non stiamo parlando del "popolino" parliamo di architetti, urbanisti, ingegneri gente che "dovrebbe" essersi confrontata con il mondo. invece si concentrano sulle stupidate, sulle rifiniture ma poi toppano clamorasamente l'insieme.
    e vengono fuori dei mostri... non so perchè, ma questo l'ho ribattezzato il trocadero de noantri.

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